Quando si riesce a risparmiare un piccolo gruzzolo di denaro, si pone poi un tema di prioritaria importanza: come e dove investire i propri soldi? Una domanda forse retorica due decenni fa, dove, di fatto, le soluzioni per i piccoli risparmiatori erano piuttosto standardizzate. Oggi, invece, sono assai differenti e, in alcuni casi, offrono anche delle discrete opportunità di guadagno.
Qualche giorno fa, nel portale legnanonews.com, ho letto una guida veramente dettagliata su come investire 10000 euro ed andare in profitto, guadagnando in modo costante e con rischi di perdita del capitale abbastanza bassi. Un vademecum particolarmente utile in una fase come quella attuale, che persiste ormai da svariati anni, in cui i rendimenti sul capitale garantito sono pressoché inesistenti o infimi.
Lo scenario attuale
A decretare questo scenario, reso ancor più stringente dalla comparsa del covid, è stata la politica monetaria intrapresa dalla Banca Centrale Europea, che ha posto i tassi in area negativa al fine di sostenere la zoppicante economica del Vecchio Continente. Una scelta inevitabile, che ha avuto riflessi poco positivi, tuttavia, nel mondo degli investimenti a capitale garantito.,
L’esempio più lampante, in tal senso, è offerto dal comparto dei titoli di stato, considerato un porto sicuro dai risparmiatori italiani sino a qualche anno fa: il rendimento è infimo per le scadenze a lunga gittata e negativo per quelle a breve termine. In un simile contesto, quindi, diventa ancora più complesso rivalutare un piccolo gruzzolo senza prendersi rischi eccessivi.
E’ importante rimarcare, oggi più che mai, il concetto di “rischio”: in uno scenario come quello descritto, è inevitabile assumerlo, seppur minimamente, se si vuol far fruttare i propri risparmi. Per quanto concerne il mondo finanziario, le alternative sono più di una, senza dover ricorrere ad asset estremamente rischiosi
Negli ultimi dieci anni, ad esempio, moltissimi risparmiatori hanno investito i propri soldi in fondi comuni d’investimento o ETF, dove, in base alla tipologia del fondo, si decide che rischio assumersi. Va da sé che se si vuol ottenere una rivalutazione elevata dei propri soldi, è indispensabile assumersi dei rischi maggiori.
Come ottenere una rivalutazione, seppur minima, senza rischiare troppo
Se si vuol rischiare in maniera non eccessiva, meglio prediligere quei fondi che sono catalogati con un grado di rischio “2” o “3”, considerato che quelli a rischio “1” non offrono alcun rendimento o addirittura sono negativi: questi asset, calibrati nel medio periodo, offrono la possibilità (ma non la certezza) di veder rivalutato il proprio capitale con un margine di volatilità massimo del 5-6% circa.
Se si opta per questa soluzione, tuttavia, è consigliato, anche per piccole somme, diversificare in più fondi o ETF, in modo da ripartire adeguatamente il rischio. Per chi, invece, non vuol rischiare nulla, le soluzioni più interessanti sono costituite dai conti deposito. Va rimarcato, però, che bisogna “accontentarsi” di quello che offre attualmente il mercato, accettando una rivalutazione minima del proprio capitale.
I tassi applicati a questo conto deposito, infatti, variano tra lo 0,10 e lo 0,50%, per una durata media di sei mesi. Opportunità, oltretutto, che nella maggior parte dei casi viene offerta per nuovi clienti o per chi, già cliente, decide di apportare nuova liquidità. Un risparmiatore scaltro, che si accontenta di una rivalutazione minima dei propri soldi, potrebbe trasferire il proprio gruzzolo da una banca all’altra ogni sei mesi.
Decisamente poco attraenti, invece, i buoni fruttiferi postali, se non nel caso fossero intestati a dei minorenni: il tasso lordo riconosciuto per le scadenze pluriennali non raggiunge l’1% lordo. Un’alternativa interessante, invece, può essere l’acquisto di un asset finanziario dedicato all’oro o l’acquisto di un metallo prezioso: in un’ottica di medio periodo, infatti, risulta certamente più attraente rispetto ad un buono fruttifero postale.