Chi non ha mai provato la sensazione di farsi un bagno caldo d’inverno oppure una bella doccia rinfrescante d’estate? Questa possibilità non deriva da chissà quale fortuna ma è frutto del lavoro di uno strumento fondamentale nelle nostre case: lo scaldabagno.
Scaldabagno: cos’è e come è stato inventato
La storia dello scaldabagno si perde nel tempo infatti esistevano già ai tempi dei Romani diversi modi per scaldare l’acqua. Tutte le modalità per scaldare l’acqua di una volta sfruttavano il fuoco sul quale si riponevano grandi bacinelle che si usavano poi per riempire le vasche dove ci si faceva il bagno. Sempre I Romani erano ossessionati dall’acqua calda, tanto da passare la maggior parte del loro tempo immersi in vasche di acqua calda naturale e inventando le terme. Si deve a questa popolazione anche l’invenzione del sistema dell’acquedotto; sono loro ad aver inventato il modo per avere l’acqua corrente in tutte le case e, quindi, in un certo senso, è sempre a loro che dobbiamo la possibilità di farci una doccia in qualsiasi momento lo desideriamo.
La possibilità di farcela con l’acqua della temperatura che preferiamo, invece, è come abbiamo detto da attribuire allo scaldabagno. Questo strumento esiste in diverse varianti, che sfruttano diverse leggi fisiche del riscaldamento. Il più comune scaldabagno è quello elettrico, detto anche boiler, che attraverso le resistenze elettriche scalda il materiale al suo interno, che a sua volta alza la temperatura dell’acqua che lo circonda. Insomma si crea una catena di diffusione di calore che porta ad avere acqua calda miscelata a quella fredda secondo le preferenze del fruitore finale.
Il secondo tipo di scaldabagno maggiormente utilizzato è quello a gas dove invece che tramite una resistenza elettrica, riscalda l’acqua facendo scattare una fiamma tramite l’utilizzo di gas metano, oppure gas butano o GPL. La principale differenza tra i due scaldabagno citati è che quello elettrico deve rimanere acceso per un po’ prima di cominciare a scaldare l’acqua per via della dispersione del calore inevitabile col sistema elettrico, invece l’impianto a gas, ogni molta che verrà acceso farà partire la fiamma e comincerà immediatamente a fare la sua funzione.
Infine, volendo, esiste anche lo scaldabagno a legna, che riprende un po’ lo stile degli antichi Romani: questa tipologia di scaldabagno è nata nel diciannovesimo secolo e prevede il riscaldamento del serbatoio di acqua direttamente con il calore che si ottiene bruciando la legna sul fuoco. Quest’ultima tipologia di scaldabagno è in forte disuso al giorno d’oggi e resiste soltanto in alcune zone di montagna dove c’è grande disponibilità di legna e dove è comune uno stile di vita rustico.
Costi, grandezze e consumi di uno scaldabagno
A seconda del tipo di scaldabagno scelto, il preventivo per l’installazione sarà diverso, e anche il volume di acqua che può contenere il boiler incide sul prezzo finale. Ad esempio: uno scaldabagno di 30 litri ad alimentazione elettrica può costare dagli 80 ai 130 euro, mentre invece se i litri di capienza aumentano a 60 il prezzo va dai 110 euro ai 280. Uno scaldabagno a gas può partire da un prezzo di 75 euro si possiede un volume di 30 litri, mentre invece può arrivare fino a 250 euro se aumenta la sua capienza. Questi sono prezzi indicativi che non prendono in considerazione la manodopera necessaria per montare in sicurezza gli scaldabagno. Questa operazione viene svolta da personale e da ditte specializzate il cui prezzario orario va dai 10 ai 25 euro l’ora.