E sono quattro le volte in quattro anni in cui la Spagna torna al voto: l’obiettivo è ritrovare una certa stabilità politica che manca ormai da fin troppo tempo. Nonostante le tante, solite buone parole che sono state proclamate dai leader dei più importanti partiti negli ultimi dodici mesi, un’alleanza di governo è sempre stata una vera e propria chimera.
Al giorno d’oggi, rimanere sempre informati su quello che succede, sia in ambito politico che per quanto riguarda le diverse tematiche di attualità, è davvero facilissimo. Infatti, esistono delle applicazioni che si possono scaricare sul proprio smartphone o tablet che permettono di visualizzare qualsiasi notizia in tempo reale. Il boom dei dispositivi mobili ha rivoluzionato tantissimi settori, come ad esempio quello del gioco d’azzardo. Ci sono tante piattaforme a cui si può accedere direttamente tramite il proprio device mobile, che permettono di scommettere e di giocare a bingo online soldi veri in modo semplice e veloce.
La situazione in Spagna: poca affluenza alle urne
La maggioranza in Parlamento e, di conseguenza, la governabilità, però, non sono mai stati raggiunti fino a questo momento. Saranno ben 37 milioni gli spagnoli che sono chiamati a recarsi alle urne. L’obiettivo dovrebbe essere quello di smentire tutti i sondaggi, che prefiguravano l’ennesima situazione di stallo.
Sembra, stando ai sondaggi ovviamente, che il Partito Socialista di Pedro Sanchez sia ancora al primo posto nelle preferenze degli spagnoli, ma fino a questo momento sembra ancora molto lontana l’intesa con Podemos per poter racimolare una maggioranza in Parlamento. C’è ancora molto margine, quindi, prima di raggiungere la soglia della maggioranza, che è pari a 176 seggi.
Per il momento, invece, chi pare in crescita è il partito filofranchista Vox, che continua, in maniera progressiva, a incrementare i consensi. L’obiettivo di questa formazione politica è certamente quello di affermarsi come il terzo partito in Spagna. Ed è un’impennata anche nei sondaggi che dà un enorme fastidio ai principali partiti del panorama politico spagnolo.
Il capo del governo ha messo in evidenza come il voto sia necessario per rendere più salda e forte la democrazia, per poi ricominciare a lavorare alla formazione del nuovo governo. L’obiettivo è quello di provare a mandare il maggior numero di spagnoli, in modo tale che possa emergere una preferenza netta in qualsiasi senso.
È chiaro che il capo del governo spinge per fare in modo che la maggioranza la possa prendere il Psoe, per approntare un governo di sinistra. Eppure, l’affluenza sembra che alle 18 fosse solo del 56%, cioè in calo rispetto agli ultimi dati che sono stati fatti registrare ad aprile.
È inevitabile come si parli, ora più che mai, di possibili accordi per delle coalizioni, ma il leader del Psoe non sembra gradire tale soluzione, preferendo prima attendere il responso del voto da parte degli spagnoli e solamente in un secondo momento analizzare quello che è successo ai seggi. Stabilità e ricerca di una coalizione solida: sono queste le due tematiche principali in questo momento in Spagna.
Podemos tende la mano al partito socialista
Al momento però, così come si era verificato anche in seguito ai seggi di aprile, Pablo Iglesias, ovvero il leader di Podemos, sembra richiamare l’attenzione del suo collega socialista nel tentativo di formare una nuova coalizione di governo. Fino a questo momento, però, la risposta del leader di Psoe è sempre stata negativa.
In sostanza, dal Psoe non si è aperto alcun tipo di spiraglio per trovare un accordo o un compromesso. Eppure, le dichiarazioni che sono state diffuse da parte di Podemos lasciano poco spazio a dubbi di qualsiasi tipo, dal momento che ha ribadito come voglia fortemente una coalizione con il partito socialista.